Leggenda Araba M'Imbarò L'Umiltà


   Questa è una leggenda che nessuno ci crede ma è meglio che vela dico. Questa è la leggenda di Pubo Coccigio: questo era un ghiappone arabo, conosciuto come dio della pelatio ventris (pronuncia: Pil 'mbit).

    Pubo Coccigio era molto rispettato dagli altri dei ed era molto ricco: nel suo grande tempio sedeva su un priso tutto d'oro circondato di enormi cobri che se ti sputavano una cozza nell'occhio rimanevi cecato. Pubo Coccigio era così perfetto, bello e superbo che tutte le dee del paese s'ingrippavano per lui e ci facevano pure un sacco di regali, come preziosi cofanetti di gnumirelle, fizzi d'argento ed, a volte, qualche brillante ogivale. Ma Pubo Coccigio non si cagava nessuna, che non si cagava; nessuna. A lui ci piaceva soltanto lui e per quanto riguarda per gli altri a lui non ci interessava mango un boco.

   Ma un brutto giorno, mentre che giocava a rizzocicrossa in mezzo alla strada coi combagni suoi, si trovò a passar di lì un cane buldozer di nome Chicco. A questo cane ci girava ed era molto timido e ciaveva pure il cillo da fuori. Quando vide Pubo Coccigio inzippò le recchie e ci tirò un mozzico in testa da farlo svenire. Ma quando si risvegliò ebbe una mara sorpresa: aveva la testa a vozza. Non ci voleva credere, non poteva essere vero: era diventato un mostro, con tutta la faccia stortata ed i capelli mosciti. Pubo Coccigio fu subito scartato da tutti e diventò solo e remita.

    Purtroppo morì postumo. Nessuno si ricordò più di lui, nemmeno a farci un funerale con un codazzo di persone che piangono.

    E lui quando andò in cielo si offese.


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