I quattro diavoli

     A un certo punto mi ritrovai dentro a una selva oscura... cercai invano l'interruttore ma misi la mano su di una roba viscida e gridai per lo spavento. Si trattava di un essere proveniente da un altro pianeta, che visto il mio schifo dopo il contatto con la sua mano, si mise a piangere. Per consolarlo gli dissi che i vermi mi facevano più schifo di lui, e che gli permettevo di guidarmi attraverso la selva.

     La selva era un casino totale. Una specie di inferno, ma divertente. Io però non mi sentivo a mio agio; l'e.t. sembrava incuriosito. La musica tecno rimbombava nell'aere senza stelle, e splendide diavolesse ballavano mezze nude su cubi umani. Ovunque era un enorme pista da ballo, dove splendide figure dannate si dimenavano a suon di musica, dando vita a un' ammucchiata carica di perversione, peccato, lussuria. Ma il caldo era insopportabile, l'e.t. cominciò a sciogliersi, le sue ultime parole furono: "hyyyyyyyyyyyssss".

     La mia gola era sempre più secca stavo per morire di sete, finalmente mi svegliai.
Non prenderò mai più la pizza atomica con cipolle e salamino piccante della Pizzeria "I 4 diavoli".
 

 

Lorenzo Volpi

 





 
 

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